L’origine di una esplosione è spesso resa manifesta dalla presenza di una zona di maggior danno che ne identifica l’epicentro. La ricerca della causa di una esplosione richiede però molto di più: è necessario infatti determinare con certezza la natura dell’evento. La causa o le concause dell’evento potranno essere analizzate solo dopo aver determinato se si è trattato di una deflagrazione di gas o vapori infiammabili, ovvero un’esplosione di polveri, la detonazione di un ordigno o il cedimento di un recipiente a pressione. Nel corso di questa analisi è poi necessario determinare, sulla base degli effetti di sovrappressione documentati sia nella zona epicentrale che nel campo lontano, l’energia dell’esplosione e quindi la coerenza con il fenomeno ipotizzato, ad esempio in termini di estensione dell’atmosfera esplosiva o di pressione, volume e temperatura del fluido contenuto all’interno del recipiente a pressione eventualmente coinvolto. Infatti, la molteplicità di fenomeni che possono produrre effetti esplosivi sottende ad una considerevole varietà di fattori causali. Nel caso di una esplosione prodotta dalla deflagrazione di una miscela di gas o vapori infiammabili ed aria, la ricerca della sorgente di innesco deve essere accompagnata dalla ricerca, ben più importante, della sorgente di emissione che ha consentito la formazione dell’atmosfera esplosiva. Sarà quindi necessario operare valutazioni di carattere impiantistico e gestionale, anche rispetto all’eventuale efficienza od efficacia di sistemi di prevenzione, eventualmente previsti nell’ambito di una classificazione ATEX, se prevista.
Non bisogna poi trascurare l’eventualità della natura intenzionale del rilascio del gas o dei vapori infiammabili, come pure che l’esplosione sia una conseguenza dell’impiego di liquidi infiammabili nell’ambito di una azione incendiaria.
Nel caso dell’esplosione provocata dal cedimento di un serbatoio in pressione, bisognerà quindi determinare sia il meccanismo di rottura, che tutte le cause e concause, sia impiantistiche, che di carattere operativo e gestionale. Nel caso in cui lo scoppio o il BLEVE (uno scoppio dove gran parte dell’energia è rilasciata dalla vaporizzazione esplosiva di liquido surriscaldato) sia provocato dall’esposizione ad un incendio esterno, qualora si tratti di recipienti a pressione dotati di valvole di sicurezza e protezioni antifuoco o calorifughe, sarà necessario valutare l’efficienza e l’efficacia di questi mezzi di prevenzione. Analoga attenzione dovrà essere rivolta al grado di riempimento del recipiente. Bisogna poi considerare l’eventualità di una reazione chimica fuggitiva, sia in un reattore chimico (dove si intende effettuare una trasformazione chimica, ma in condizioni controllate), che in un’altra operazione unitaria quale un processo di distillazione o di concentrazione per evaporazione. In quest’ultimo caso l’esplosione potrebbe essere dovuta all’accumulo durante ed alla concentrazione durante la distillazione di sostanze reattive presenti nelle frazioni altobollenti residue.
Il trasporto delle merci pericolose può concretizzare condizioni del tutto eccezionali, come l’esposizione a condizioni termiche del tutto inaspettate od il coinvolgimento del carico in eventi incidentali che possano produrne il rilascio o, nel caso di gas liquefatti (in pressione o in condizione criogenica), il BLEVE.
Vista l’entità, spesso davvero catastrofica, delle conseguenze delle esplosioni, l’analisi forense richiede competenze e procedure operative specialistiche, sia rispetto alla fase di documentazione della scena, che di analisi delle evidenze fisiche e chimiche repertate.
La ricerca della causa e delle concause dell’esplosione di caldaie, generatori di vapore, bombole e recipienti a pressione, reattori chimici, distillatori, scambiatori di calore e altri item di processo richiede un’attenta ricerca di tutte le possibili evidenze fisiche e chimiche presenti tra i relitti ed il campo di detriti che spesso circonda l’epicentro dell’evento, come pure l’analisi dei dati di processo, applicando i metodi dell’ingegneria chimica di processo e dell’analisi di sicurezza.